Campo delle Beccarie, una delle tante sfaccettature del mercato di Rialto, era il luogo dove i "bechèri", ovvero i macellai, venivano a ritirare la carne per poi tagliarla e venderla proprio a fianco del ben più famoso e florido mercato del pesce che si trova ancor’oggi all’interno del capannone colonnato. Tra i vari "bechèri", i Gallinari, che avevano il monopolio sulla carne di pollo in città, godevano del massimo rispetto delle autorità, poiché il pollo era un cibo nutriente e molto economico, accessibile anche alle classi più povere, frenando così possibili insurrezioni di protesta popolari che avrebbero minato la stabilità sociale e politica in città. Come ovunque a Rialto, questo campo sarebbe stato molto caotico, vivace e rumoroso, dove nulla veniva acquistato e nulla venduto senza prima contrattare tenacemente.
San Giovanni Elemosinario
Nascosta a cielo aperto, quasi a confondersi tra tutti i negozi e banchi di Rialto, la Chiesa di San Giovanni Elemosinario fu costruita in onore di un santo che dedicò la sua vita ad aiutare i poveri e gli emarginati. Non a caso fu scelto questo luogo, poiché la zona del mercato di Rialto era molto battuta da senzatetto e mendicanti che si aggiravano in cerca di qualche avanzo di cibo o un gesto di carità.
Col passare del tempo, San Giovanni Elemosinario diventò luogo di culto per i mercanti di Rialto, e quelli che potevano permetterselo acquistarono addirittura i diritti di uno degli altari interni, dove si incontravano a pregare. Ancor’oggi, vedrete segnati gli altari dedicati ai Gallinari, ai Biavaroli e ai Corrieri.
San Giacometto
Eccoci in campo San Giacomo di Rialto, zona del mercato di Rialto dedicata alle trattative di scambio, nota per esser una delle zone più caotiche ed il centro del mercato stesso.
La Chiesa di San Giacomo di Rialto, o san Giacometto, è secondo leggenda la chiesa più antica di Venezia, fondata nel 421 d.C., il giorno della fondazione di Venezia. Notevole è l’orologio diviso in 24 segmenti ad indicare gli orari lavorativi dei mercanti, che erano noti per i loro affari illeciti. È qui forse che Shakespeare prese ispirazione per il personaggio di Shylock nel suo Mercante di Venezia. Nel lato opposto alla chiesa vedrete una colonna di marmo affiancata da una statua di un uomo che sorregge una piccola scalinata, erroneamente chiamato il Gobbo di Venezia, poiché noterete che in verità è inginocchiato. Qui in passato saliva un ufficiale della Repubblica a leggere i proclami di stato al popolo, tra cui le condanne penali ai criminali, che arrivavano in processione da Piazza San Marco in mezzo alle risa e allo scherno della folla.
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