Come molti libertini, anche Casanova si dilettava con la magia e l’occulto, e questa si è rivelata la sua rovina.
Le denunce provenivano da più parti, i suoi accusatori lo chiamavano “violatore” e “diabolico”. La polizia cominciò
a sorvegliarlo, e fu arrestato. Fu portato su una chiatta davanti al tribunale e dopo il processo fu scortato presso
il Palazzo Ducale, sopra il PONTE dei SOSPIRI, alle prigioni “PIOMBI”.
Per quindici mesi Casanova rimase incarcerato, lavorando per tutto il tempo alla sua fuga. Fuggì sul tetto
spiovente del Palazzo Ducale, scivoloso dalle nebbie notturne e fuggì attraverso Piazza San Marco
verso una gondola, con la quale attuò la sua fuga.
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Un uomo lussurioso in una città lussuriosa
Se vogliamo credere alle sue memorie, Casanova ha condotto la vita di un libertino per dodici mesi all’anno; il resto della popolazione doveva invece accontentarsi dei sei mesi di Carnevale. Durante il Carnevale, la città si riempì di turisti facoltosi: giovani lame selvagge in paghetta, rastrelli di mezza età e roués anziani che cercavano di riconquistare la loro giovinezza. Scendevano sulla laguna con solo 2 pensieri in testa, il gioco d’azzardo e le donne.
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Nobili signore con maschere ovali nere abbandonarono temporaneamente i loro mariti e i cicisbei per mettersi a disposizione e per i libidinosi signori europei, il cui luogo di assegnazione preferito era la Gondola coperta. Nobili che indossavano maschere bianche e con le spalle bianche, approfittavano delle mogli dei turisti e attiravano i visitatori facoltosi nel Ridotto, dove giocavano d’azzardo con i “prestiti” dei loro ospiti. I caffè, che erano duecento, e molti erano aperti tutta la notte, divennero seconde case per tutti durante il Carnevale.
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Le più Grandi Feste del Secolo
I nobili veneziani organizzavano feste colossali per i loro ospiti più illustri. Ad esempio, la famiglia Pisani – proprietaria di una Villa di piacere alla Giudecca, di un palazzo sul Canal Grande (in realtà Palazzo Pisani Moretta), di una vasta residenza a Stra in terraferma, così come un centinaio di altre residenze della Regione Veneto- ha speso una fortuna per una festa per intrattenere il re Gustavo III di Svezia. Durante un party sfrenato a Palazzo Labia, il capofamiglia dei Labia lanciò tutta la sua targa d’oro fuori dalle sue finestre, in Canale.
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