La storia della festa
Era il giorno dell’Ascensione del 997 quando il Doge Pietro Orseolo salpò contro l’Istria e la Dalmazia, conquistandole. A ricordare questa fortunata impresa, che assicura al Doge il titolo di Duca della Dalmazia, si istituisce la più solenne delle feste veneziane, la celebre festa dell’Ascensione, Sensa in veneziano.
Questa festa acquistò maggior pompa e solennità dopo che Alessandro III, Pontefice, sia per la cortese ospitalità ricevuta e anche per l’appoggio ottenuto dai Veneziani che aveva avuto contro l’imperatore Federico Barbarossa, regalò al Doge Sebastiano Ziani, come segno del dominio che gli concedeva sopra l’Adriatico, un anello benedetto con incise queste parole: “Ricevetelo in pegno della sovranità che voi ed i successori vostri avrete perpetuamente sul mare!”
Fu da quel momento che il Doge, nel giorno della Sensa, dopo esser montato sulla galea dogale, che in seguito divenne il Bucintoro, veniva condotto, fra lo sparo delle artiglierie, dal molo di S. Marco verso il Lido. La galea dogale era seguita da barche chiamate peatoni e da una processione di numerosissime altre barche.
Arrivati all’isola di Sant’Elena la Galea Dogale veniva attraccata alla barca del Patriarca che aspergeva il capo del Doge con acqua Santa; si riprendeva la navigazione fino all’uscita del porto del Lido dove veniva versato nel mare un vaso di acqua benedetta e il Doge concludeva la cerimonia, detta Lo Sposalizio del Mare, gettando un anello d’oro anch’esso benedetto, pronunciando queste parole: “Desponsamus te mare in signum veri perpetique dominii” (“Ti sposiamo, o mare, in segno di vero e perpetuo dominio”).
Il Papa Alessandro III durante il suo soggiorno aveva promesso di concedere indulgenze a tutte quelle persone che, nei sette giorni consecutivi alla festa, avessero visitato la Basilica di S. Marco; questo portò un’invasione di forestieri e Venezia, ne approfittò istituendo una fiera annuale che durava quindici giorni dove venivano esposti quadri, tessuti e oggettistica rara.
Oggi la festa si celebra la settima domenica dopo Pasqua e il sindaco di Venezia, dopo essere salito sulla Bissona, barca usata anche nella regata storica, affiancata da numerosissime barche, (spinte da rematori in costume tradizionale), viene accompagnato fino alle bocche di porto di S. Nicolò al Lido dove ripete il rito dello Sposalizio del Mare gettando in mare l’anello d’oro che simboleggia l’eterna unione tra Venezia e il mare.
Curiosità
In occasione della Sensa il 16 maggio 1792 venne inaugurato il nuovo teatro La Fenice, progettato da Antonio Selva, con l’opera “I giuochi di Agrigento” del Paisiello.
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