Le Scuole Veneziane – Un primitivo esempio di volontariato


A Venezia la parola “Scuola”, assume due significati completamente diversi:

  • il primo è quello comune in tutto il mondo e che individua un luogo dove gli insegnanti insegnano e gli studenti apprendono;
  • il secondo, che è oggetto del nostro approfondimento, indica un edificio dove, nel Medio Evo, persone che avevano in comune la stessa arte o mestiere, la stessa nazionalità, la stessa devozione ad un santo, si riunivano con lo scopo di fare delle “buone azioni”, e per un attimo proviamo a pensare alla religiosità degli uomini nel 1300 quando il fare una buona azione assicurava “crediti” per il Paradiso…

Scuola, quindi, da intendersi come Confraternita, Comunità, Associazione di una categoria. Non va comunque dimenticato che, all’iniziale scopo puramente religioso ben presto si affiancò quello Corporativo. Le Scuole, nella loro secolare vita, divennero anche dei veri e propri centri di potere, una sorta di club dove venivano fortemente difesi gli interessi della categoria e degli appartenenti.

Quando sono nate le Scuole?

Verso la metà del 1200 iniziarono a sorgere in varie parti d’Italia le confraternite religiose. Esse erano comunità di laici unite dalla devozione al santo a cui era intitolata la confraternita. In mancanza di una vera e propria assistenza sociale (“welfare”), lo scopo era quello di poter provvedere ai bisogni degli appartenenti più in difficoltà (vedove, orfani, ammalati) attraverso le donazioni dei più benestanti, i lasciti ereditari e le quote associative degli iscritti.

L’usanza si diffuse anche presso  la popolazione veneziana dando alla luce le Scuole che erano di 4 tipi:

 

  • Le Scuole di devozione (o Scuole Comuni): dove si riunivano in comunità gli abitanti di una parrocchia.

  • Le Scuole dei Battuti: nate con lo scopo di espiare i propri peccati attraverso la penitenza (il termine “battuti” rappresenta l’iniziale usanza di autoflagellarsi per penitenza)

  • Le Scuole Artigiane: sulla scia delle Scuole di devozione anche gli artigiani iniziarono a riunirsi intorno ad una propria Scuola, quasi sempre intitolata al Santo Patrono della categoria, che rappresentasse la loro attività, per esempio la Scuola dei Falegnami (Marangoni), la Scuola dei Tessitori (Testori), la Scuola dei Calzolai ecc. Ogni arte o mestiere, ed a quei tempi di arti e  mestieri se ne contavano un centinaio, aveva la propria.

Una ulteriore evoluzione dell’attività delle Scuole Artigiane fu quella di stabilire delle vere e proprie regole per l’attività produttiva e commerciale della specifica arte, regole alle quali dovevano attenersi tutti i confratelli.

  • Le Scuole “Nazionali”: alle Scuole Artigiane si affiancarono quelle “Nazionali”.

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L’importanza di Venezia come centro commerciale per i traffici mercantili dell’Europa comportava la presenza di molte comunità straniere, anch’esse desiderose di trovare uno specifico centro di aggregazione utile a combattere la nostalgia della propria terra natale, ad essere un riferimento ed un aiuto per le persone della stessa nazionalità che si trovavano a passare per Venezia oltre a provvedere ai medesimi scopi di assistenza ai confratelli più bisognosi.

Sorse quindi una moltitudine di altre piccole Scuole come la Scuola degli Schiavoni (Dalmati), dei Lombardi, dei Tedeschi, dei Greci, degli Albanesi ecc.

 


Le Scuole Grandi

Inizialmente le Scuole erano per lo più formate dalla popolazione appartenente al ceto medioI nobili, desiderosi anch’essi di far ben figurare le loro doti di “buon cristiano” e di consorziarsi tra loro, iniziarono tra il 1400 ed il 1500 ad aggregarsi presso le varie Scuole dei Battuti che, per l’abbondanza dei mezzi economici a disposizione e per la loro dimensione vennero poi chiamate Scuole Grandi.

 

  • Scuola Grande di Santa Maria della Caritàoggi sede delle Galleria dell’Accademia
  • Scuola Grande di San Marcooggi sede dell’Ospedale Civile
  • Scuola Grande di San Giovanni Evangelista,
  • Scuola Grande di Santa Maria della Misericordianel XX Secolo adibita a Palasport ed oggi completamente restaurata ed adibita a manifestazioni pubbliche
  • Scuola Grande di San Rocco,
  • Scuola Grande di San Teodoro,
  • Scuola Grande di Santa Maria Giustizia o di San Fantinoggi sede dell’Ateneo Veneto, attigua al Teatro La Fenice
  • Scuola Grande della Beata Vergine del Santissimo Rosarioche oggi è solamente una parte della Chiesa di San Giovanni e Paolo,
  • Scuola Grande dei Carmini.

Le Scuole Veneziane - Veri scrigni pieni di preziose opere d'arte


Il desiderio dei confratelli di rendere sempre più bella la propria Scuola favorì il loro sviluppo artistico ed architettonico. A progettarne la costruzione vennero chiamati più famosi architetti del calibro di Jacopo Sansovino, Pietro Lombardo, Mauro Codussi, Antonio Abbondi “Lo Scarpagnino”, mentre ad impreziosirne per sempre gli interni furono chiamati pittori come Carpaccio, Tintoretto, Tiziano, Giovanni Bellini, Giambattista Tiepolo solo per citare i più noti.

Le Scuole Veneziane – Che cosa è rimasto oggi?

Delle centinaia di Scuole (alcuni documenti storici parlano di oltre 400) oggi ne sono rimaste ben poche ma trascorrere qualche ora per visitarle è un’esperienza obbligatoria, e non solo per gli amanti dell’arte.

Le Scuole rimaste sono 4 “Scuole Grandi”:

 

  • Scuola Grande di San Rocco, attigua alla Chiesa di San Rocco nell’omonimo Campo,
  • Scuola Grande di San Giovanni Evangelista, molto vicina alla Chiesa dei Frari,
  • Scuola Grande dei Carmini, molto vicina a Campo Santa Margherita,
  • Scuola Grande di San Teodoro, vicinissima a Campo San Bortolomio a Rialto,

ed una “Scuola Nazionale”:

 

  • Scuola di San Giorgio degli Schiavoni (chiamata anche Scuola Dalmata dei Santi Giorgio e Trifone) non molto distante da Piazza San Marco, nel pittoresco Sestiere di Castello.

Scuola Grande di San Rocco

Non si può lasciare Venezia senza aver visitato la Scuola di San Rocco, uno dei più bei palazzi dell’interno di Venezia e una vera apoteosi di Jacopo Robusti chiamato Il TintorettoNelle sue sale il grandissimo genio della pittura veneziana ha dedicato moltissimi anni della sua vita lasciando una impressionante serie di dipinti. Il grande dipinto della Crocefissione, nella Sala dell’albergo, merita da solo una visita. Usciti dalla Scuola vi attende la Chiesa di San Rocco, anch’essa impreziosita dai grandi quadri del Tintoretto.

Scuola di San Giorgio degli Schiavoni

Di dimensioni molto più contenute rispetto alle Scuole Grandi, la Scuola di San Giorgio degli Schiavoni, unica “Scuola Nazionale” sopravissuta, ha un atmosfera molto affascinante e contiene al suo interno un grande ciclo di dipinti di Vittor CarpaccioVale veramente la pena di passare un’ora al suo interno.

Scuola Grande di San Giovanni Evangelista

Ubicata a pochi passi dalla Chiesa dei Frari, è la più antica “Scuola Grande” veneziana. Al suo ingresso uno dei massimi capolavori dell’architettura veneziana: il Portale marmoreo di Pietro Lombardo (un altro suo capolavoro è il presbiterio della Chiesa dei Miracoli).

Scuola Grande dei Carmini

Opera degli architetti Francesco Caustello e Baldassarre Longhena (lo stesso che progettò la Basilica della Salute) è situata a pochi passi dal famoso Campo Santa Margherita. Al suo interno numerose opere di Giambattista Tiepolo.

 

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