Artigiani del vetro
Ebbe, fino alla caduta della Repubblica Serenissima, un suo “arengo (consiglio) maggiore e minore”, e i suoi ordinamenti furono sempre rispettati; un libro d’oro affinché si potessero iscrivere le famiglie originarie che potevano avere privilegi così speciali tanto che un patrizio veneto poteva sposare la figlia di un maestro vetraio senza perdere il suo titolo di nobiltà.
L’arte del vetro rese celebre Murano in tutto il mondo ed era così importante per la Serenissima che i mastri vetrai potevano lasciare Venezia solo con un permesso speciale perché i segreti del vetro dovevano rimanere all’interno della Repubblica; si può conoscerne la storia visitando il Museo vetrario e le fornaci ancora oggi attive.
Tra i pezzi più prestigiosi, che si possono vedere visitando il museo, troviamo la "coppa Barovier", attribuita ad Angelo Barovier, maestro vetrario del '400 e il Salone d'Onore, arredato con tre enormi lampadari ottocenteschi in vetro soffiato.
I turisti possono visitare le fornaci ed assistere così alla tecnica della soffiatura del vetro da parte dei maestri vetrai. Un’altra produzione di Murano sono le murrine, pezzetti di vetro ricavati da piccole canne colorate, di pasta vitrea, che vengono assemblate tra loro in modo da creare dei bellissimi disegni casuali.
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