Ponte dei Pugni, San Barnaba e San Trovaso


Ponte dei Pugni

A partire dal 13esimo secolo e per gran parte del Medioevo, Venezia era divisa in due grandi fazioni: i Castellani, il cui colore era il rosso, che occupavano la zona orientale della città, e i Nicolotti, vestiti di blu, nella parte occidentale. Nel Medioevo ci fu una disputa particolarmente accesa e si decise di organizzare un incontro proprio su questo ponte, il Ponte dei Pugni, per stabilire chi avrebbe preso il comando della città. Vinsero i Castellani, tuttavia le lotte sul ponte non smisero, e col tempo divennero veri e propri eventi sportivi, con tanto di giudici ufficiali a presiedere. C’erano tre tipi di incontri: “pugilato”, nel quale il primo a perdere sangue veniva squalificato; “la guerra ordinata”, il cui scopo era quello di lanciare in canale il maggior numero di avversari; e infine “la frota”, che era essenzialmente una lotta all’ultimo sangue senza regole. Da ricordare che fino al 19esimo secolo, I ponti erano in legno e non possedevano corrimano. Queste risse organizzate furono terminate nel 1705, quando sfuggì di mano la situazione e un gruppo di partecipanti si presentò con coltelli, sassi e bastoni, il ché era espressamente vietato. Lo scontro venne interrotto dal parroco della vicina Chiesa di San Barnaba, il quale cominciò a correre freneticamente in mezzo alla folla reggendo un crocifisso in aria e urlando urlava condanne a squarciagola. D’allora in poi, sul ponte forse solo ragazzini si scambiano qualche pugno per gioco. I veneziani percorrono questo ponte ogni giorno, anche se si tratta solamente di fare qualche spesa alla barca del fruttivendolo.

 

San Barnaba

Campo San Barnaba è uno dei campi più vivaci di tutta Venezia; qualsiasi cinefilo lo riconoscerà, perché è qui che Indiana Jones, nel film L’Ultima Crociata, esce fuori dal tombino, bagnato e puzzolente, creando scompiglio tra i turisti seduti ai tavolini. La chiesa che si affaccia sul campo è aperta ma è spesso usata come location per mostre artistiche. Tornando un po’ indietro, al 1441, in questo campo ci fu un matrimonio importante tra Lucrezia Contarini e Jacopo Foscarini, il figlio del doge Francesco Foscarini, che fu costretto ad esiliare il figlio per il sospetto di aver commesso un omicidio, una tragedia struggente che ispirò il poeta Byron a scrivere I due Foscari, un pezzo teatrale da cui Giuseppe Verdi trasse un’opera omonima.

Passando a cose più leggere, notate il sottoportico in legno all’altezza dell’entrata della calle principale; qui sopra si trovava il Casin dei Nobili, una delle tante case per il gioco d’azzardo che fiorirono a Venezia nel 18 secolo, nonostante il gioco fosse del tutto illegale. Si sa, però, che i veneziani amavano le regole tanto quanto il brivido di infrangerle.

 

San Trovaso

La Chiesa di San Trovaso ha due facciate con le rispettive entrate princiapli per dividere i Nicolotti e i Castellani, i due gruppi rivali nella Venezia medievale, a cui non mancava certo una scusa per iniziare tafferugli e risse.

Il campo si trova su un piano rialzato, poiché un tempo vi era qui una grande cisterna per filtrare e depurare l’acqua, un’operazione di per sé difficile in un ambiente paludoso come quello veneziano. Noterete che ci sono ben tre pozzi attorno alla chiesa; quello sul prato presso il canale fu al centro di una vicenda piuttosto macabra. Un giorno durante l’estate del 1780, una serva di una casata qui nei pressi venne a raccogliere dell’acqua come tutti i giorni, ma trovò invece il corpo di un uomo, senza testa, gambe o braccia. La notizia si sparse velocemente e furono trovate di lì a poco le altre parti del corpo al fondo di altri pozzi. La testa venne imbalsamata ed esposta in pubblico, e fu riconosicuta dal fratello dello sventurato; si trattava di un uomo di buona famiglia e si scoprì che fu assassinato dalla moglie insieme al suo amante in un atto di violenza passionale. Gli assassini fuorno decapitati in pubblico, e il corpo dell’amante fu poi smembrato in segno di retribuzione, per quanto raccapricciante.

 

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