Camminando lungo Riva degli Schiavoni, non possiamo evitare le orde di turisti. Un tempo, invece, saremmo stati avviluppati in un via vai di persone impegnate a caricare e scaricare le merci dalle navi mercantili che approdavano su questa fondamenta, per poi ripartire alla volta dei paesi Balcanici. Questo traffico venne interrotto da Napoleone quando prese controllo di Venezia. E poco più tardi, nel 1866, Venezia fu annessa allo Regno d’Italia, seppure in condizioni non del tutto chiare. Ad ogni modo, fu proprio in Riva degli Schiavoni, come vediamo, che il Re Vittorio Emanuele II, noto come "il re gentiluomo" per la sua personalità onesta e giusta, fece erigere la sua statua equestre.
Da un lato della base della statua c'è una donna che rappresenta Venezia sconfitta, con il leone alato che rosicchia
le catene che simboleggiano il dominio Austriaco, e dall'altro le stesse figure che ora trionfano sotto il dominio Italiano.
Chiesa della Pietà
Nel 13esimo secolo, a Venezia come altrove, erano ancora molti i casi di morte materna durante il parto, e il numero degli orfani in città era davvero alto; Venezia era però nota per prendersi cura degli ultimi della società, e la Chiesa della Pietà qui di fronte fu un tempo una scuola per bambine orfane, dove veniva insegnato il canto e la musica. La scuola diventò famosa in tutta Europa per il suo giovane coro femminile, diretto dal prete rosso, Antonio Vivaldi, che trascorse 30 anni della sua vita proprio qui, e dove scrisse pezzi di canto corale ancora insuperati. Se scruti nella calle al lato della Chiesa, sul muro vedrai una targa che condanna e persino maledice chi ha abbandonato i propri figli, mostrando una particolare veemenza contro coloro che in realtà avevano i mezzi per allevarli, purtroppo un comportamento non insolito.
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