Entrando in Campo Sant’Aponal, ovvero Sant’Apollinare, noterete una vera da pozzo in pietra d’Istria, tipica dei campi veneziani. La Chiesa di Sant’Aponal risale all’undicesimo secolo, anche se l’austera facciata gotica è molto più tarda. Questa chiesa tra il 1810 e il 1851 rimase sconsacrata e venne allora adoperata per gli usi più disparati: mulino, casa dei poveri, falegnameria, magazzino, prigione, sede per contrabbandieri, mercato dell’usato e altri ancora. Il campanile che sovrasta la chiesa è uno dei più antichi e riccamente decorati di Venezia.
Ponte delle Tette
Il Ponte delle Tette, il Ponte del Seno. Potrebbe non essere così difficile indovinare l'origine del suo nome, ma la storia è piuttosto interessante. Questa zona è chiamata Carampane, da un uomo ricco chiamato Rampani che qui possedeva gran parte della proprietà e la trasformò nel quartiere a luci rosse di Venezia. Questi bordelli su entrambi i lati del ponte erano chiamati Case di Tolleranza, e dalle finestre le donne esponevano il seno per attirare gli uomini. Sebbene la prostituzione fosse illegale, fu lo stato Veneziano che ordinò loro di farlo, per cercare di contrastare la sodomia e l'omosessualità dilaganti nella città o, usando la frase ufficiale, infelice, per estinguere "qualsiasi peccato contro la natura". La tecnica sembrava funzionare e quest'area era così popolare che la stessa parola carampana divenne sinonimo di prostituta o donna malandata.
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